Esperienza dispersa
COMITATO SPONTANEO UTENTI SER.T.
VIALE SUZZANI 239
MILANO
NO ALLA CHIUSURA
DEI SERVIZI TOSSICODIPENDENZA (SERT)
La situazione economica e di emarginazione sociale nei quartieri periferici della città, ha visto negli anni tra il 1975 e 1990, migliaia di giovani bruciati dall'eroina.
A fronte del fenomeno crescente della tossicodipendenza di molti giovani, agli inizi degli anni 90, nascevano i SERT.
Queste strutture attraverso terapie alternative, contribuiscono ancora oggi al recupero dall'emarginazione sociale, e a contenere prima, ed aiutare poi, i giovani ad uscire dalla tossicodipendenza.
L'ASL di Milano, col Piano di Organizzazione Aziendale approvato il 15 novembre 2012, e in attuazione della spending review per il contenimento della spesa pubblica, intende attuare una serie di interventi che entro la fine del 2013, porteranno alla riduzione di molti servizi, attraverso l'accorpamento o la chiusura degli stessi. Per rendere evidente cosa comporta il contenimento dei costi nella sanità in Lombardia, riportiamo alcuni dei servizi che verrebbero meno: chiusura dl 3 SERT, (CON ALMENO 1100 PAZIENTI ALLO SBANDO) mentre altri verranno accorpati. Verranno soppressi anche servizi come: Interventi per Anziani, per Disabili, Domiciliari, Fragilità Socio Sanitarie, l'Assistenza Domiciliari Integrata, Profilassi lnternzionale, igiene alimenti origine animale, igene veterinaria, sanità animale ecc...
Il piano prevede un taglio nel Dipartimento Dipendenze attraverso la chiusura di 3 SERT (Albenga, Boifava e Suzzani). La chiusura del SERT di Suzzani, l'unico rimasto in zona 9, con personale altamente specializzato, determinerebbe la distribuzione dell'attuale utenza in altre strutture lontane (115% dei pazienti risiede in zona).
Con le politiche liberiste di privatizzazione si vuole dare un colpo mortale all'esperienza, alla professionalità, alla qualità ed all'elleccellenza delle prestazioni erogate.
A fronte della chiusura dei Servizi, verranno a mancare le strutture di presidio Istituzionale e di legalità sul territorio creando di fatto la dispersione dei pazienti in quanto non avranno più punti dì riferimento nel territorio di appartenenza.
E' evidente che l'attuazione del POA, che non riguarderà solo la città di Milano, ma anche comuni limitrofi (Sesto San Giovanni e Cinisello), ridimensiona notevolmente i servizi e aprirà la strada a strutture private che avranno una attenzione maggiore al profitto, non al recupero sociale.
Ci saranno infine ricadute anche dal punto di vista occupazionale per la diminuzione degli operatori ed inoltre altri problemi e costi sociali nell'ambito della sicurezza pubblica, perché i pazienti che non potranno pagarsi le cure nel privato ovvero quelli che non troveranno riferimenti saranno costretti a vivere d'espedienti restando prede delle sostanze d'abuso.
Diciamo no al piano di riorganizzazione aziendale dell'ASL